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Intorno al 1930 nacquero i primi sindacati a tutela dei lavoratori agricoli e braccianti,
che si prodigarono per modificare i contratti agrari fino ad allora vigenti; a tale scopo
l'UNIONE PROVINCIALE AGRICOLTORI predispose un “contratto-tipo di
colonia parziaria”, pubblicato nel foglio Annunzi legali della Provincia di Savona,
bollettino n, 96 del 14/6/1930 n. 760.
Il nuovo contratto, stipulato tra proprietario e colono, (per anni 9 con inizio 1° ottobre
e termine 30 settembre), prevedeva la corresponsione di un canone di affitto; esso
cambiò radicalmente la posizione del contadino che divenne per la prima volta anche
titolare di diritti, tra le disposizioni più innovative si citano:
• il diritto del colono può disporre di una casa colonica e i fabbricati rurali in relazione
alle necessità della famiglia“...i cui locali dovranno corrispondere alle norme tecniche ed
igieniche a seconda dell'uso al quale sono destinati...”;
• il Colono è il capo della famiglia colonica, ne denuncia la composizione con particolare
riguardo ai membri impegnati nella coltivazione del fondo, rappresenta rispetto al
proprietario di tutti i membri della stessa ed è responsabile del loro operato;
• l'ammontare della “corrisposta annua” (canone di affitto) era fissata in relazione alla
produttività e alle colture praticate.
Il colono aveva inoltre diritto ai frutti del terreno coltivo, della stalla, del castagneto,
ad eccezione del vino, olio e frutta, che erano divisi a metà. (in realtà la suddivisione
del vino rimase ancora per parecchio tempo a due terzi il proprietario e un terzo il
colono).
Il contratto di mezzadria, prorogato nel 1952 e nel 1957, rimase in vigore fino alla
emanazione della legge 3 marzo 1982 n. 203 quando fu definitivamente abolito e i
rapporti tra proprietari e coloni furono disciplinati da appositi contratti detti “patti
agrari” di più moderna concezione.
Nello stesso periodo furono istituite le Cattedre Ambulanti di Agricoltura che, attraverso i
loro bollettini mensili (Sabazia e Ingauna agricola per la Provincia di Savona), fornivano
informazioni sulle “nuove tecniche agricole, le sementi da sperimentare, i concimi da
utilizzare per ottenere alte produzioni e buoni profitti, ed inoltre indicazioni sui prestiti e sui
mutui che gli agricoltori potevano contrarre per la conduzione delle loro aziende”. 1)
Foto: contadini di fine secolo al lavoro
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