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Nel 1899 la famiglia Siccardi acquistò tutte le proprietà ancora possedute in Spotorno
       dai Marchesi Serra, in seguito citato anche come:  “acquisto Marchesi Serra”  che
       comprendeva almeno la metà dei terreni agricoli di tutto il comprensorio.
       Giovanni Battista Siccardi, padre della Benefattrice, appassionato e intraprendente,
       oltre che capace di felici intuizioni, condusse la sua grande famiglia verso l'avvio di
       diverse attività  economiche.
       La sua competenza di “perito agrimensore” oltre che il fiuto commerciale, si rivelerà
       più   che   mai   determinante   per   lo   sviluppo   delle   attività   agricole   non   solo   nei
       possedimenti acquisiti, ma anche allo sviluppo dell'attività agricola dell'intero paese
       di Spotorno: egli  seguiva direttamente le coltivazioni apportando miglioramenti e
       innovazioni in un settore che da secoli perpetuava le stesse colture e tradizioni.

       I Siccardi organizzarono le loro proprietà terriere in 13 fondi affidati ad altrettanti
       Coloni e relativi nuclei familiari, i quali confluirono poi nel patrimonio dell' Opera
       Pia Siccardi.
       Ai Coloni furono applicate le norme dei contratti agrari che prevedevano anche
       l'introduzione dei  contributi agricoli unificati, ossia l'onere a carico degli addetti
       all'agricoltura   del   pagamento   di   contributi   per   le   assicurazioni   previdenziali   e
       assistenziali   quali:   pensioni   di   invalidità   e   vecchiaia,   indennità   caro-pane,
       assicurazione tubercolosi, ecc.






























       L'importo dei contributi era dato dal numero delle giornate lavorative  attribuite ad
       ogni nucleo familiare, calcolato sulla base del numero dei addetti alla lavorazione del
       fondo (dai 12 anni in poi) moltiplicato per il coefficiente 240 stabilito per legge.

       Nella tabella è riportato  l' elenco matricola  dei Coloni di Opera Pia Siccardi per
       l'anno 1952, relativa al calcolo dei contributi agricoli da cui risulta che nelle famiglie
       erano impiegate in media da 3 a 6 persone coadiuvate da uno o più braccianti.
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