Page 18 - BOZZA 12 gennaio 1

L' Opera Pia Siccardi, in seguito citata anche come “Ente”, prese subito in carico la
gestione dei fondi agricoli seguendone le coltivazioni, incentivando nuove
piantagioni e controllando la vendita dei prodotti.
Nei primi anni di gestione dell'Ente risulta agli atti un introito complessivo per la
quota parte relativo alla vendita della frutta e al vino così sintetizzato:

Nel 1945 £. 754.469, nel 1949 £. 2.303.852, nel 1951 £. 2.801.675, per un importo medio del
periodo di £. 1.763.602;
Negli anni dal '51 al '56, l'Ente incassò annualmente un importo complessivo medio di £.
2.772.032 per la frutta e £. 1.390.000 per il vino, mentre la quota spettante a ciascun
Colono si attestò intorno ad una media annua compresa tra £. 130.000 a £. 350.000.

Gli uffici curavano la registrazione puntuale della quantità di prodotto e degli incassi
delle annate, confrontandole con le precedenti, monitorava quindi l'andamento della
resa dei fondi per indirizzare i Coloni verso sempre migliori produzioni.
Ai Coloni veniva quindi assegnata la quota parte spettante dalla vendita di frutta e vino,
dedotta degli importi di spesa a loro carico in misura del 50% per contributi agrari,
imposte, acqua e forza motrice.
La tabella di cui sopra rappresenta il calcolo della vendita di frutta relativo agli anni
1963, ed il confronto con il 1964, oltre che la comparazione fra la vendita a privati e
la vendita alla cooperativa agricola. il conteggio degli uffici fu approvato con la
scritta visibile esatto , e vidimata da un amministratore con la scritta bene.
Nel confronto del biennio successivo - 1965 e 1966 – si registrò un calo, passando da
un importo complessivo di vendita di £. 4.272.000 a £. 3.720.000, sia perché le aree
coltivate incominciavano a restringersi, sia per la perdita di tre Coloni, per cui sul

rendiconto apparve la scritta male.
Questo denota l'importanza che avevano in passato gli introiti derivanti dall'attività
agricola per l'Ente, su cui contava per le spese di funzionamento, oltre che tramandare
una preziosa testimonianza di una attività ad oggi quasi sconosciuta.

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