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I COLONI DELL'OPERA PIA


       Le famiglie dei Coloni già alle dipendenze dei Siccardi alla morte di Maria,  rimasero
       nei rispettivi fondi ancora per 12 anni e alle medesime condizioni contrattuali in
       essere, come espressamente voluto dalla stessa benefattrice nel testamento a rogito
       Notaio Pendola in data 22 luglio 1935 e pubblicato il 23 gennaio 1945, in seguito
       citato anche  come: “testamento Siccardi” .

       Il 1957 fu l'anno della svolta per l'Opera Pia Siccardi, erano infatti trascorsi i 12 anni
       di proroga tacita ed occorreva aggiornare i contratti agrari.
       Con lettera del 13 febbraio il Presidente Oddera Lorenzo invitò tutti i mezzadri a
       manifestare l'intenzione di continuare il rapporto in essere come segue:

       “... restando la data del 1 gennaio 1957 l'epoca alla quale i patti e le condizioni
       sino   ad   allora   vigenti   debbono   essere   considerati   cessati,   da   essa   dovranno
       decorrere i nuovi accordi anche per le case di abitazione. Vi invitiamo quindi a
       volerci comunicare entro e non oltre il 31 marzo 1957 per iscritto il vostro
       eventuale desiderio di concludere, a nuove e più aggiornate condizioni, un nuovo
       contratto di colonia parziaria...”
       I rapporti tra i Coloni e l'Ente, dopo un primo periodo di disorientamento a causa
       della morte improvvisa di Maria Siccardi, superati gli umori di preoccupazione di
       qualcuno e di delusione di altri, furono di reciproco rispetto delle parti, nell'interesse
       di un' Istituzione che ha potuto reggersi ed operare per oltre settanta anni grazie ai
       principi che si prefiggeva e alle solide basi su cui era stata fondata.


       Quasi tutti i contratti furono rinnovati, i coloni che di volta in volta lasciavano liberi i
       fondi venivano subito sostituiti da altri, la notizia di un posto libero si diffondeva
       rapidamente, notevoli erano le richieste di subentro anche dai paesi limitrofi.
       Con il passaggio dei contratti di mezzadria al nuovo Ente fu redatto un  inventario
       delle principali piantagioni di ciascun fondo di cui si riportano gli elementi più
       significativi:

       Beiso Maria          n. 75     albicocchi    n.4  peschi           n.5  peri   n.377  viti
       Calcagno Maria       n. 317   albicocchi    n.50 peschi                n.1219 viti
       Calcagno Antonio     n. 115    albicocchi    n.5   peri                n.852   viti
       Gandullia Maria      n. 315   albicocchi    n.50 peschi                n.929  viti
       Calcagno A. Tino     n. 290  albicocchi                                n.1200 viti
       Perata Carlo         n. 302  albicocchi    n.116 peschi                n.1278 viti
       Valle Giuseppe       n. 520  albicocchi    n.30 peri           n.10 mandorli    n. 940 viti
       Menarello Leopoldo  n. 318   albicocchi    n.17 peschi       n.7 mandorli     n. 1281 viti
       Noceto Francesco     n. 214   albicocchi    n.4  peschi                n.1590 viti
       Noceto Vincenzo      n. 114   albicocchi    n.23 peri            n.19 mandorli   n.932  viti
       Toso Felice          n. 310  albicocchi    n.200 peri          n.8 mandorli     n.430  viti
       Damonte Tomaso       n. 150  albicocchi    n. 850 viti
       Damonte Giuseppe     n. 75    albicocchi    n. 200 viti


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