Page 23 - BOZZA 12 gennaio 1
P. 23

Gli anni '60 furono il momento di massima produzione delle “albicocche Siccardi”,
            divenute famose e molto richieste, in tutto il paese di Spotorno c'era un gran fermento
            e andirivieni di mezzi di tutti i tipi, carichi di frutta pronta per la spedizione che
            avveniva tramite corriere nei grandi mercati di Genova, Milano, Torino.
            Diversi   mediatori   operavano   nei
            punti   di   raccolta,   dove   alcune
            donne        provvedevano         a
            confezionarla   dentro   alle   apposite
            cassette e suddividerla per qualità e
            misura, fra questi: Berto Cassissa,
            Maio Nino  i Costa di Ceriale, F.lli
            Sirito, Società cooperativa Vallarino
            di Vado.
            Dai tre principali magazzini situati:
            uno presso la cooperativa agricola
            in via Garibaldi, uno presso i  “tre
            pini” (incrocio fra via Francia e via Verdi) ed il terzo in  p.zza Aonzo all'inizio di Via
            De Maestri, la frutta veniva trasporta presso  “la piccola”, una costruzione a lato est
            della stazione ferroviaria, in cui ogni giorno veniva riempito un vagone di confezioni
            per la spedizione.
            L'Opera Pia Siccardi, con lettera del Presidente Gigetto Novaro del  27 giugno 1962,
            diede  precise indicazioni per la vendita della frutta: “...confermiamo la necessità,
            nell'interesse reciproco, che i mezzadri dell'Ente  seguano le seguenti norme:


             - in linea di massima il raccolto deve essere consegnato, nei modi più acconci per una
            redditizia   realizzazione   ad   un   mediatore   facente   capo   alla   “Cooperativa   Agricola
                                                     Spotornese”,   ove   il   mezzadro   abbia   altri
                                                     intendimenti   il   sottoscritto   è   pronto   a
                                                     discuterli nel rispetto dei reciproci interessi;
                                                     - in qualunque caso le bollette di consegna
                                                     dovranno   essere   subito   consegnate
                                                     all'ufficio   di   segreteria   per   le   necessarie
                                                     registrazioni   e   successive   liquidazioni   al
                                                     quale   provvederà,   come   giusto,   l'Ente
                                                     stesso, rendendone, naturalmente conto al
                                                     mezzadro interessato.“...
                                                     l'Ente conta sullo spirito di comprensione
                                                     di ognuno per la cordiale realizzazione di
                                                     quanto   sopra   che,   si   vuole   ripetere,   è
                                                     nell'interesse di tutti....”.



                                                     Foto   in   alto:   lo   scalo   merci   a   est   della   stazione   in   una
                                                     cartolina del 1925
                                                     Foto in basso: 1950 Francesco “Checco” Testa e Giuseppe
                                                     “Beppi” Rosa trasportano i platò di albicocche con il mulo,
                                                     scortati dal piccolo Ino Canepa.
                                                     23
   18   19   20   21   22   23   24   25   26   27   28