Page 24 - BOZZA 12 gennaio 1
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Gli introiti dalla vendita della frutta furono
                                               costanti   e   significativi   per   il   bilancio
                                               dell'Ente fino agli anni '70.
                                               Nel decennio successivo si     la perdita di
                                               ulteriori   Coloni   che   ad   uno   ad   uno
                                               lasciarono   le   terre   per   altre   attività:   dei
                                               tredici Coloni originari ne rimasero sei in
                                               attività.
                                               I   prezzi   di   vendita   dei   prodotti   agricoli
                                               aumentarono   nel   corso   degli   anni   con
                                               l'aumento del tenore di vita e  per qualche
                                               anno   compensarono   il   graduale   calo   di
                                               produzione,   infatti   il   prezzo   delle
                                               albicocche, ad esempio, passò da 80 -100 £.
                                               al kg degli anni '60 ai 1.000-1.200 £. negli
                                               anni '70.
                                               Nel 1980, ultimo anno di cui l'Ente registrò
       gli incassi relativi alla vendita della frutta,  la  quota parte dei Coloni fu così indicata:
       Cerisola Maria £. 300.000, Ravera Anna ved. Valle £. 956.000, Menarello Leopoldo
       £. 627.000, Bertazzoli Maria ved. Calcagno £. 508.000, Calcagno Maria £. 419.000, Toso
       Felice £. 270.000.
       Nel decennio che seguì, con l'applicazione dei patti agrari i rapporti con i Coloni
       furono regolati da contratti d'affitto calmierato sulla base della normativa intervenuta,
       ma il calo dell'attività agricola era ormai inesorabile, i tempi erano definitivamente
       cambiati: le attenzioni erano rivolte verso altri lidi più remunerativi.

       Il cancello ancora esistente a metà di via Verdi ricorda l'orto confinante col vicolo
       delle strette di Toso Giacomo,“l'ortu du Giâ”, dove la ditta Costa di Ceriale aveva il
       punto   di   raccolta:  affacciandosi   all'ingresso   dell'orto   si   era   invasi   da   un   dolce
       profumo e dallo scintillio di una distesa di albicocche brillanti al sole.























       Foto in alto: bolla di spedizione della frutta firmata dall'agricola spotornese
       Foto sotto: il cancello dell'orto in  dove si raccoglievano le albicocche e la moto di Toso Giacomo
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