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del Duca. Per tutta la vita, si era chiesto come sarebbero stati i suoi giorni
se le cose fossero andate diversamente. Zuccherino sosteneva che avrebbe
potuto continuare l’Università a Torino, con qualche sacrificio; che avrebbe
potuto dedicarsi all’insegnamento, a scrivere seriamente. Aveva creduto in
lui, nel loro sogno di coniugare la vita con la letteratura, insieme. Gli aveva
persino detto di continuare a fare il giornalista all’Unità se non voleva de-
dicarsi all’insegnamento. Quando era partito per Genova, lei era andata a
salutarlo a Porta Nuova.
Il giorno prima aveva nevicato tutta la mattina. Poi, era spuntato
un po’ di sole. Il pomeriggio erano andati alla Gran Madre. Lungo la sca-
linata la neve era intatta. Risalirono quasi tutti i gradini tenendosi per
mano, lasciando le loro orme affiancate, quasi un ricamo; delle note mu-
sicali su di un pentagramma. Si sedettero sulla neve. Piazza Vittorio era
di fronte a loro, diversa dal solito: così imbiancata sembrava meno de-
cadente ma restava sempre una vecchia e romantica signora. Stettero in
silenzio a dirsi tante cose. Era il loro modo di comunicare stati dell’anima.
Zuccherino ora era lì in quella fredda stazione ferroviaria: “Ciao,
sei solo? E il Duca?”, gli aveva detto stupita di non vederlo con l’inse-
parabile amico.
“Lui verrà a Genova, fra qualche giorno, in auto. Porterà i nostri
bagagli e Duchessina, la gattina”.
“Se fossi una gattina mi porteresti con te, invece così è tutto com-
plicato, almeno per te”.
Archiloco, affacciato dal finestrino del treno, le aveva sussurrato:
“Ce l’hai con me? Ti ho delusa?”.
“No, non ce l’ho con te. Forse sei solo immaturo. Cambierai? Te ne
renderai conto un giorno? Temo che, purtroppo, per noi sarà tardi.”, gli
aveva lanciato un bacio con la mano. Nevischiava, la vide sparire, con il suo
montgomery ed il cappuccio che le nascondeva il volto.
Archiloco, su quel treno per Genova, era ancora convinto che
avrebbero superato quel momento, che si sarebbe ritrovato insieme a
quella ragazza che amava, cui avrebbe voluto dare molto di più di quello
che aveva.
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