Page 12 - page0-34
P. 12

Zontagli j’accuse...”. Poi stanco per uno sforzo mentale così pode-
          roso si distese sul letto e iniziò a pensare...a sognare. Era come se
          vedesse un film il cui protagonista era lui ma con fattezze raffina-
          te ed eleganti. Era alto, magro, bellissimo; con un volto luminoso,
          con mani delicate e dalle dita lunghe e affusolate. Era un moderno
          eroe e tutto gli riusciva: le donne lo adoravano, i suoi colleghi lo
          ammiravano, ed i Presidenti Progressiti-trasformist dei Consigli
          Massimo e Minimo lo chiamavano Rinuccio.
            Oh goduria di essere ammirato! Oh felicità somma di essere
          assecondato da tutti al solo movimento di una ciglia! Oh lussuria di
          essere desiderato anche da miss Ente Grigio! (che era una biondo-
          na del settimo piano).
            Era troppo! Ad un tratto venne assalito dalla paura che prende
          sempre chi teme di doversi improvvisamente risvegliare da un bel
          sogno e di doversi ritrovare infelice come prima.
            Oh angoscia! Oh dolore! A tutto poteva rinunciare ma non a quel
          “Rinuccio” pronunciato con tanta familiarità dai Presidenti pro-
          gressist-trasformist dell’Ente Grigio.
            Si risvegliò ansimante. Ancora un incubo! Sconsolato scese
          verso il mare percorrendo un sentiero fra gli ulivi.
            “Ma sì in fondo che importava...era in quel paradiso, lontano dai
          veleni dell’Ente Grigio, il suo cane gli faceva le feste muovendo la
          coda. Tutto gli appariva bello ma, ad un tratto, spuntarono tra i pini,
          quasi a sfotterlo, costruzioni certamente abusive che lo guardava-
          no con fare provocatorio e lo richiamavano alla realtà.
            Tanta battaglie ambientaliste e loro erano ancora lì, sensuali e
          provocanti nella loro tinta giallo-oro, graziate da uno dei tanti con-
          doni. “Che ingiustizia!” pensava Rino ancora scosso dalla tremen-
          da notizia della cancellazione dal vocabolario del neologismo
          “rapallizzazione” che lui aveva coniato e lanciato, con fedeli com-
          pagni di lotta, contro la speculazione edilizia. Tempo addietro, era
          stato eletto contemporaneamente consigliere comunale a Rapallo e
          a Chiavari e, quindi, dovette  scegliere. Optò per Rapallo perché,
          dopo alcune uscite in cui aveva parlato di “chiavarizzazione”, qual-


          10
   7   8   9   10   11   12   13   14   15   16   17