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LA BATTAGLIA  DI NATALE

     Il freddo aumenta di giorno in giorno, il gelo e la neve ci avvolgono in una
     morsa glaciale, ed in più cresce la tensione per l'imminente battaglia che si
     preavvisa: tutti i giorni ci sono incursioni nemiche, ci sono sparatorie  e ci
     scappa  sempre  qualche morto, si ha la netta sensazione  che qualcosa di gros-
     so si stia preparando.
     Si avvicina il tempo di Natale, la nostalgia  della casa e delle festività più belle
     dell'anno  è forte, ma non c'è tempo  da perdere in simili pensieri,  del resto il
     nostro Console Nichiarelli ci avvisa in un comunicalo'.  "Non ritengo superfluo
     ricordare  che il nemico è a conoscenza  della particolare  importanza  che rive-
     ste per noi la solennrtà del Santo Natale.  In quell'occasione  può tentare qual-
     che sorpresa. E'necessario pertanto  che, appunto  in questo periodo,  i repar-
     ti siano sempre  vigili, attenti,  pronti  ...".
     Ogni compagnia é composta  da tre plotoni, ogni plotone ha due armi ed è
                                                        o
     aggregato ad una compagnia fucilieri,  io appartenevo  al2  plotone  mitraglie-
     ri, aggregato  alla 2o compagnia  capitanata  da Mengoli, e secondo le ultime
     disposizioni  eravamo disposti col Comando Battaglione.
     La 3" compagnia  era in prima linea, affiancatada una compagnia di bersaglie-
     ri, noi eravamo  al comando battaglione  col 3' Celere, ed i Bersaglieri in fondo
     valle a Iwanovki.
     Nei giorni 18 e l9 dicembre  la 3ocompagnia distaccata  a N. Orlovka ed affian-
      cata da una compagnia  di Bersaglieri ha subito un duro attacco da parte  russa;
     gli uomini  comandati  dal centurione  Margini si sono difesi bene,  impiegando
     tutta la fbrza d'animo  possibile,  ed hanno scacciato i russi che si sono arretra-
     ti, c'è stato comunque  un morto e dei feriti.
     Due o tre giorni prima di Natale,  la 2ocompagnia. cui io appartenevo coman-
     data dal Cap. Mengoli ha dato il cambio alla 3', e pertanto siamo andati  in
     prima linea al loro posto, al caposaldo di N. Orlovka.
     Anche  quella  notte troviamo un gatto che era stato già spelato  e preparato
     dalla compagnia  che ci aveva preceduto  ed era pronto per essere cucinato (si
     fa per dire), ma i nostri predecessori non avevano  potuto  farlo.
     Il freddo aumenta  e continua  a nevicare, ci troviamo in un mare  bianco,  spun-
     tano dalla neve i resti di un villaggio abbandonato - Nova Orlovka - appunto.
     Siamo  sistemati  in un baraccone semidistrutto, solo per metà esisteva  ancora
     il tetto, il resto  era scoperto, sistemiamo  l'arma,  una mitraglia  Breda 37 sopra
     la torretta, rivolta verso le linee russe a cui si accedeva  da una porticina in
     legno dove era morto il soldato della 3' comp., il termometro  segna oltre 20o
     sotto zero.
     Alla vigilia di Natale  riceviamo  un'ispezione del Colonnello  della 3o comp.
     div. Celere  e ci ha fatto mettere  l'arma non più nei pressi della porticina di


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