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convertito com'era consuetudine ne assume nome e cognome, il
suo omonimo che vive anche lui nel quartiere Marina, insieme
alla moglie Caterina Viglienzoni.
Vi sono poi morti “importanti” che avranno colpito gli
Spotornesi.
Nel giugno del 1718 muore , mentre si trova in villa, GioPietro
Serra (n. 1653) (7): non è stata richiesta l'assistenza spirituale,
perché la famiglia avrà avuto un sacerdote al proprio seguito,
ma in chiesa si tengono solenni esequie, prima che il morto
venga portato a Genova per essere sepolto nella tomba di
famiglia . Nel 1728 muore Corrado Cochi, originario di Pietra,
medico condotto a Spotorno. Nel febbraio del 1732 muore
Tommaso Bado “reverendissimus vicarius curiae episcopalis
Naulensis”, strenuo difensore del vescovo e degli interessi di
Spotorno contro Noli. La sua morte dev'essere stata preceduta
da una lunga malattia, perché da dicembre 1730 gli atti
parrocchiali non sono più redatti da lui, ma da Don Boccalandro
che sarà il suo successore. Cinque anni dopo, nell'aprile 1737
giunge la notizia del decesso dell'”Illustrissimo e
Reverendissimo Vescovo nostro Marco Giacinto Gandolfi”,
protetto e protettore di don Bado, morto a Genova all'età di 80
anni (8).
Nel maggio del 1741 muore la “santa” del paese Maria Caterina
Berlingeri di 66 anni, conosciuta come Manola è dichiarata: “di
singolare bontà” e particolarmente devota alla Madonna della
Misericordia. La sua virtù la rende degna di una sepoltura
singola, posta tra la cappella della SS. Concezione e quella di
S.Antonio Abate ed il notaio Vincenzo Leone attesta il fatto per
incarico del vescovo (9).
La maggior parte degli atti di morte riguarda i bambini. La
percentuale di mortalità infantile è altissima e, per diversi nati,
l'atto di battesimo e quello di morte coincidono (10). In questi
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