Page 25 - Atti Parrocchiali Biroli-definitivo-1
P. 25
nel tentativo di salvarli o perché considerati fonti di epidemia e,
quando giungeva la notizia della morte, si suonavano le
campane “pro anima” e, ma non sempre, si celebrava un
servizio funebre (13). Lo stesso si faceva per i morti lontano da
Spotorno, mentre viaggiavano come marinai o commercianti, e
questo dà interessanti indicazioni sulla vasta rete di rapporti che
gli Spotornesi avevano con il mondo esterno (vedi appendice 1).
Note:
(1)I dati vengono raccolti dal sacerdote che assiste il
morente e poi trascritti, sotto forma di atto, dal parroco.
Un sacerdote era incaricato di rispondere alle chiamate
degli abitanti di Tosse.
(2)Anche negli atti di morte delle donne sposate non è
riportato il loro cognome da nubili.
(3)Con questa espressione si indicavano le emorragie
interne.
(4)La formula “ab iniuria domesticorum” è usata per altre
due donne: Bianca Boccalandro, probabilmente una
parente del parroco e Anna, moglie di G.B.Basadonne.
Anche Michele Basadonne muore senza conforti religiosi
per lo stesso motivo, ma è anche riportata una
giustificazione “dicono di averlo trovato morto in letto”. Il
termine latino domestici ha due significati: “appartenente
alla famiglia” o, come in italiano, “appartenente alla
servitù”. Non è chiaro quale significato assuma in questa
formula.
(5) Don Boccalandro sembra maggiormente attento ai
particolari e molti suoi atti portano età che paiono più
precise. Riporta anche, quasi sempre, l'età per i morti fuori
Spotorno, informazione che non si trova mai negli atti di
don Bado. Varia anche la scrittura dei cognomi, sia per
XXV