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Gli Sbarbaro, dopo i bombardamenti francesi di Genova, erano venuti
a Spotorno in quella casa di via inferiore al castello; però, dopo che
una bomba era caduta vicino a casa loro, poiché all'Hotel Esperia
c'era il comando tedesco, erano sfollati a Borsana e la Lina
conservava la foto di una casa di campagna che le ricordava la “casa
dell'acciuga”,”la casa delle farfalle e dell'origano”, come la chiamava
suo fratello, dove lui aveva tradotto, in armonia a quanto pensava del
regime e della temperie drammatica che investiva il nostro paese, tre
tragedie greche (Antigone, Alcesti, Il Prometeo incatenato) e un
dramma satiresco, “Il Ciclope” che illustravano bene quello che lui
pensava del potere,nelle sue varie espressioni, e della barbarie in cui
eravamo caduti; il Ciclope era Hitler che, come l'Europa di oggi, si
mangiava gli ospiti...
La foto, dopo essere stata a lungo appesa in camera della Lina è poi
approdata nello studio di Millo. (fig.16)
fig.16 Questa
foto era molto
cara agli Sbar-
baro; in quella,
casa in mezzo
alla natura,
avevano vissu-
to, in povertà,
dei momenti fe-
condi e felici,
lui, la Marinin
e la Lina.
Dopo le medie, molto probabilmente su suo consiglio (mio padre non
mancava mai di consultarlo per mia sorella e me, circa l'opportunità
di farci continuare a studiare), per farmi fare il liceo classico e per
disciplinarmi un po' la mia famiglia mi ha “confinato” al Collegio
Vescovile di Mondovì; il liceo di Mondovì, scuola pubblica, era
considerato una scuola molto selettiva e dura.
Sbarbaro non mi ha mai perso di vista e, ad ogni vacanza,andavo a
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