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LE CASE COLONICHE
                                                                  Le costruzioni confinanti con
                                                                  le abitazioni dei Siccardi in
                                                                  via   Serra   erano   adibite   a
                                                                  servizio dell'attività  agricola;
                                                                  esse comprendevano infatti le
                                                                  case   dei   coloni       che
                                                                  lavoravano       nei   poderi
                                                                  adiacenti   e   locali   ad   uso
                                                                  agricolo.
                                                                  Nell'inventario   Siccardi   le
                                                                  vecchie case, situate ai bordi
                                                                  della strada che porta a Voze
                                                                  sono così descritte:
                                                                   “... trattasi di costruzioni in
            muratura di pietrame, con solai in legno e volte in mattoni, con annessi magazzini,
            stalle e pollai, in condizioni piuttosto precarie”.

            DANNI DI GUERRA
            La zona della Serra fu colpita anch'essa dall'incursione aerea dell'agosto 1944, che
            provocò danni oltre che alla Casa di Riposo, di cui già si è detto, anche alle colture in
            essere nel territorio limitrofo, poiché le bombe crearono profonde buche nei terreni
            coltivati e la devastazione dei raccolti.
            La perizia Lorenzato accertò che il fondo condotto da Calcagno Antonio fu Antonio
            subì le seguenti perdite:
            n. 420 piante di viti distrutte, n. 220 paletti distrutti, n. 70 piante di viti danneggiate, kg
            100 di filo di ferro distrutto, n. 117 alberi da frutta distrutti (50 mandorle, 10 pere, 92
            albicocche,   5   prugne,   20   pesche),   oltre   che   l'intero   seminato:   pomidori,   fagioli,
            melanzane, zucchini, granone, patate, canne e metri 70 di muro crollato.
            Il danno risarcito dallo Stato fu calcolato in complessive £. 201.000, di cui la metà di
            spettanza al colono.

            I danni subiti dagli altri Coloni
            della   Serra   per   la   perdita   delle
            colture,   furono   così   stimati:
            Cerisola Giuseppe per £. 126.000;
            Damonte Giuseppe per £. 79.000;
            Calcagno   Bartolomeo   per   £.
            130.000, Calcagno G.B £. 41.000,
            a cui fu un assegnato indennizzo
            pari alla metà.

            Foto sopra: le case dei coloni di via Serra, sullo
            sfondo la porta di legno di accesso alla Collina.
            Foto sotto: la famiglia Calcagno Antonio  Tino,
            Maria   Bertazzoli,   la   piccola   Bruna,   Maria,
            Giobatta e Bartolomeo, primi anni '40 del 900.
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