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Inizialmente gli ospiti al ricovero erano: 11
anziani a titolo gratuito, di cui quattro malati,
oltre a 8 invalidi a pagamento.
Nel decennio successivo il personale aumentò di
qualche unità e iniziò l' organizzazione dell'Ente
in modo strutturale, a tale scopo nel 1962, con la
presidenza di Luigi Novaro, sono stati predisposti
appositi regolamenti:
- il regolamento organico del personale,
composto da 82 articoli (deliberazione n. 18 del
1962), che prevedeva la presenza di due impiegati
amministrativi, 5 salariati (suore), il messo
agricolo (Fattore), oltre che incaricati esterni
( medico, cappellano, legale, tecnici).
- il regolamento amministrativo per il
funzionamento dell'Ente (delibera n. 19 del
1962) era composto da 90 articoli, che
disciplinavano dettagliatamente le modalità di ammissione al ricovero (vecchi in
assoluta povertà aventi domicilio di soccorso a Spotorno), di comportamento, di
servizio all'interno del ricovero a favore degli assistiti, i parametri di riferimento per
gli ospiti “a pagamento”e quelli a titolo“gratuito”.
Per i primi, il “certificato di povertà” era sostituito da un certificato sullo stato
economico e una fidejussione dei parenti; ai ricoverati idonei erano richiesti piccoli
servigi e potevano coltivare l'orto e accudire animali da cortile; gli ortaggi e la frutta
ricavati erano consumati all'interno della struttura.
- il regolamento amministrativo interno (delibera n. 20 del 1962) composto da 85
articoli dove erano disciplinate le modalità di gestione del ricovero, che erano tutte a
carico del personale interno, con direttive specifiche inerenti: l'assistenza dei
ricoverati, l'abbigliamento, gli alimenti di ogni pasto, l'assistenza sanitaria, il
comportamento richiesto, ecc.
La gestione del Ricovero fu sempre oculata e scrupolosa, basata sul volontariato e con
la consapevolezza di adempiere prima di tutto ad un dovere morale. Le decisioni
prese dagli Amministratori che si sono succeduti e che hanno dato il loro contributo
nel tempo, hanno sempre rispettato il
monito della Benefattrice:
“di non diminuire mai i capitali, nel
senso di mantenere inalterata la fonte
di reddito e di non procedere ad
alcuna alienazione o vendita se non
per reimpiegare il provento in altro
patrimonio maggiormente redditizio”.
Foto in alto: particolare degli interni del ricovero.
Foto in basso: il borgo della Serra visto dal mare.
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