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Quasi tutte le famiglie dei
Coloni abitavano le case della
Serra, fra cui i Damonte, già
sopracitati, che, dopo il graduale
rilascio delle terre assegnate,
rinnovarono i contratti di affitto
degli alloggi fino al 1990.
Tra le altre famiglie si ricordano:
Calcagno Antonio fu Antonio e
Teresa Peluffo, con i figli Mario,
Lorenzo e Caterina, che per
primi lasciarono il fondo negli
anni '60; Calcagno Bartolomeo con i figli Calcagno Antonio (“Tino” con la moglie
Bertazzoli Maria), e figlie Bruna e Caterina, che rimasero fino al 1997;
Calcagno Maria che ivi rimase fino agli anni '90; Gandullia Maria vedova Cerisola
Giuseppe con la figlia Cerisola Maria, ed il figlio Cerisola Giuseppe il Fattore, che
rimasero fino alla soglia del 2000.
Dalle annotazioni dell'Ente si rileva che negli anni '70 i tre Coloni rimasti registrarono
ancora una buona produzione di frutta, (principalmente albicocche e pesche), tale da
consentire un ricavo medio sulla vendita complessiva di circa £. 368.000 per Bertazzoli
Maria, £. 305.000 per Calcagno Maria e £. 242.000 per Cerisola Maria.
La produzione di vino si attesta intorno ad una media annua pari a: Calcagno Antonio
(Tino) lt 2.700; Calcagno Maria lt 2.400 e Cerisola Maria lt 1.530.
Nel decennio successivo, il vino era ormai scomparso (la cantina di via Mazzini
dismessa) e l'incasso della vendita di frutta praticamente dimezzato; i locali situati al
piano terreno delle case coloniche, già animate in passato da stalle, fienili e pollai, si
svuotarono delle loro funzioni originarie e furono adibite a magazzini, ricoveri di
materiali e officine.
Foto sopra : le case coloniche della Serra lato nord ovest.
Foto: la famiglia Damonte impegnata nella taccolta della frutta:Damonte Tomaso, Pastorino Teresa, Damonte Gina,
Damonte Giobatta, Damonte Antonio, Damonte Cesare, Damonte Andrea, Damonte Margherita, Damonte Maria.
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