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“È il soprannome di quando cantava nelle riviste musicali. Poi,
possiamo ingaggiare anche madama Laura, quella della lavanderia, è
brava ed ha un’amica che canta da soprano in una cantoria. Con loro,
tu ed Archiloco potreste fare il coro. Io suonerò il mandolino e farò ve-
nire un amico con la fisarmonica”, Totò non aveva dubbi.
“Ma sei sicuro che non venga fuori uno strazio? Dobbiamo fare
colpo.”, il Duca si preoccupava.
“Tranquillo! Androma bin!”. Totò era fiducioso.
Le prove si tennero, dopo cena, nel negozio di Totò. La prima sera
arrivò per primo il piccolo Caruso vestito di tutto punto in blu con il far-
fallino. Aveva molti anni però portati bene. Poi, madama Laura e l’amica.
Infine, il fisarmonicista soprannominato ël cit per via della bassa statura.
Il piccolo Caruso disse subito di conoscere la canzone WiennaWienna,
che era stata un suo cavallo di battaglia quando si esibiva nei caffè concerto.
Aveva portato lo spartito con le parole. Totò dirigeva: “Vai piccolo Caruso…
o dolce Vienna tu sei come un sogno di gioventù…. o magica città… adesso il
coro… là su il Danubio blu o dolce Vienna sorridi tu… o magica città…”. In-
tanto, suonava il mandolino. Ël cit gli veniva dietro con la fisa. L’amica di ma-
dama Laura era molto brava e sosteneva il coro.
L’occasione per il concerto si presentò quando Zuccherino disse che
sarebbe andata a dormire da Gianna perché i suoi genitori davano una cena
ed avevano invitato lei, i suoi zii ed altri parenti e amici.
“È la serata adatta, faremo una sorpresa anche a Gianna e Zuc-
cherino”, il Duca non aveva dubbi.
“Ma come faremo con gli zii?”.
“Aspetteremo che se ne vadano, ci faremo nascondere dal giardi-
niere”, il Duca era un vero regista.
L’unico pezzo pronto era Wienna Wienna e decisero che per gli al-
tri ci avrebbero pensato Caruso e l’amica di madama Laura.
Venne la sera. Dovettero aspettare quasi sino a mezzanotte, na-
scosti nella casetta degli attrezzi del giardino, che gli zii di Zuccherino
se ne andassero. Li avvisò del passato pericolo l’amico metronotte che fa-
ceva da palo all’ingresso del giardino. Poi, in un battibaleno, installarono
il microfono e le casse e si misero in formazione.
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