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“Mi ricordo sì. Ero messo male. Svanì il viaggio a Siviglia ma, in
compenso, saltai il militare per quell’incidente. Giulia mi conosceva per-
ché ci trovavamo spesso a teatro. Aveva il posto in abbonamento vicino
a quello di zia Pallina che a volte me lo cedeva quando ero libero. Aveva
letto la notizia dell’incidente sul giornale e mi era venuta a trovare, in-
contrando te”.
“L’ho conosciuta in quell’occasione ma è passato molto tempo
prima che la rivedessi. Fu ad una cena di beneficenza. Abbiamo ballato
insieme e parlato di te, l’uomo TV. Poi l’ho rivista in un treno. Non è
stato un caso. Sapevo che doveva andare a Milano con quel treno e mi
sono fatto trovare”.
“Non conoscevo questi risvolti…”.
“Eh, ne è passato di tempo prima di scambiarci un bacio. Ci incon-
travamo sempre con qualche pretesto, un boccone insieme, un aperitivo. Poi
il suo matrimonio è entrato in crisi. Non credo sia stato io il motivo. È suc-
cesso qualcosa che non so. Forse una relazione extraconiugale del marito. Così
abbiamo iniziato senza crederci molto. Ora è una cosa importante per tutti
e due. Vorrei poter vivere con lei e il ragazzo”.
“Te lo auguro…”.
“E tu?”.
“Calma piatta”.
“Eh, le conosco le tue calme piatte, non mi dire che farai le ferie
da solo, non è da te”.
“Non ho ancora deciso, vedrò”.
A dirla tutta, non era proprio calma piatta. All’improvviso, si era fatta
viva quella ragazza del programma coi controfiocchi. Il posto lo aveva avuto
e siccome era brava aveva riscosso successo. Un suo calendario era andato
a ruba. Se la contendevano vari programmi TV, pubblicità e riviste.
“Pronto? Si ricorda di me? Quella del taxi…”.
“Un taxi che le ha portato bene mi pare…”.
“Grazie a lei…”.
“Grazie a lei, è brava e molto bella, il che non guasta. Non sapevo che
parlasse così bene l’inglese, l’ho sentita in un programma…”.
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