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Duca teneva un braccio dentro ad un secchio colmo d’acqua di mare. Nel pu-
gno, comprimeva una pallina da tennis. Si trattava di una sorta di trattamento
curativo alla mano rimasta contusa a seguito di un “incidente” che il pensio-
nato aveva descritto così: “Belin, stavo sentendo la radio in casa mia: alla no-
tizia che il Genoa aveva perso la partita per un gol subito all’ultimo minuto,
non ci ho più visto ed ho sferrato un pugno sul muro…”.

       “Che néscio!”, fecero gli altri pensionati in coro.
       “Eh, il Genoa fa soffrire, altro che néscio…”, il compagno del Duca
pensava a voce alta.
       “Il Genoa fa anche godere! Io mi sono cagato addosso quando il
mitico Di Pietro ha segnato due gol nel derby. Vi ricordate? Che partita!
Chiedete al mio amico…”.
       “Che godere è cagarsi addosso?”, un pensionato era un po’ per-
plesso.
       “È il massimo della goduria dopo due gol, di cui uno di tacco, ai
velenosi doriani, come una notte di passione con la Lollo. Chiaro? La go-
duria è ancora più grande perché poi il Di Pietro è rimasto a secco di gol”,
il Duca non aveva dubbi.
       “Lollo? A l’è quella bagascia sensa denti da Fuxe?”, un pensionato
cercava di ricordare.
       “Ma quale bagascia! Parlo della Lollobrigida! Avete presente le sue
tette di marmo ma anche di velluto?”, il Duca guardava il cielo.
       Terminata la partita, si recarono al ristorante dove li attendeva la
ragazza corteggiata dal Duca che si mise subito a confabulare con Zuc-
cherino. Erano sedute ad un tavolo che si trovava sulla terrazza che dava
sul mare. Il Duca era sparito. Archiloco si sedette con le ragazze proprio
mentre un cameriere stava sistemando un paravento. Al momento delle
ordinazioni, il Duca non c’era ancora. Il cameriere aspettava tenendo in
mano il blocchetto e la matita. Ad un tratto, la ragazza corteggiata dal
Duca strinse il braccio di Archiloco che girò la testa di lato per guardarla.
A quel punto, si sentì un rutto che sembrava una cannonata.
       “Sono desolata… scusatemi… ho bevuto una bibita gassata…”,
Zuccherino si nascondeva il volto con il tovagliolo.

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