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di calcio con gli amici per ascoltare lezioni sull’ingiusto processo subito
da Galileo Galilei, sul Manzoni ed i Promessi sposi, sul Parini. La ver-
sione in prosa su “La cagnetta da salotto” fu preceduta da una lezione in
cui la maestra parlò della rivoluzione francese, dei cittadini uguali davanti
alla legge, della fratellanza dell’uguaglianza, della libertà. In quell’occa-
sione parlò anche delle “barbare leggi razziali” varate durante il regime
fascista. Persino il Duca era stato conquistato da quella maestra che lo
rimproverava quando, leggendo la “Cagnetta da salotto”, si scompisciava
alle parole “aita, aita” o “le damigelle pallide tremanti”. Il Duca era fatto
così. Non avrebbero mai più ritrovato, nel campo scolastico, un mo-
mento così “aureo”; così importante per la loro formazione. Superarono
l’esame alla grande e il padre del Duca, che non se l’aspettava soprattutto
per il figlio, li portò con sé in quel fine settimana che comprendeva an-
che, come una sorta di regalo, una gita in Costa Azzurra.
La moglie del Presidente intervenne in difesa del figlio in lacrime
dopo una “passata” del Duca: “Maleducato! Lo dirò a tuo padre! Non ti
permettere mai più di alzare le mani! Villano!”. Il Duca, di fronte a tanti
epiteti, non trovò di meglio che sgattaiolare via indirizzando una per-
nacchia alla signora sempre più sdegnata che urlava: “Non finisce qui!”.
Sembrava, invece, che la cosa fosse finita lì se non che, poco
prima dell’ora del tè, nel registro delle annotazioni delle gare, venne tro-
vata questa scritta: “La moglie del Presidente è una culona”. Nella sala
da tè scoppiò il finimondo. La moglie del presidente era consolata da al-
cune amiche. Il marito gesticolava con il padre del Duca. Molti signori
distinti scrollavano la testa: “Che tempi! Mai vista una cosa simile!”. Il
padre del Duca dovette presentare le scuse per conto del figlio che era
scomparso e faticare non poco per riportare la calma.
Il giorno dopo si misero in macchina per raggiungere Montecarlo.
Il padre del Duca fece una reprimenda durissima al figlio. Archiloco aveva
i sudori freddi. Non aveva mai visto quell’uomo calmo e affabile così adi-
rato. Il Duca ascoltava in silenzio in evidente imbarazzo. Si era reso conto
di aver messo in difficoltà il padre al quale voleva molto bene e tutto per
quella culona antipatica.
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