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“Lorca era anche un musicista? Sei sicuro? ‘Pendeva’ anche lui?”.
Archiloco ricordava le domande del Duca ai tempi dell’Università a To-
rino, quando se ne stavano seduti da Pepino a fare colazione e a fanta-
sticare sul sempre imminente viaggio a Siviglia.

       “Era anche un musicista... un drammaturgo... un grande poeta, uc-
ciso dai franchisti e prima perseguitato perché era omosessuale”.

       “Era un grande poeta? Un musicista... un drammaturgo? Era un
omosessuale? È stato ucciso dai franchisti? E allora? Sai quale è la rispo-
sta che dobbiamo dare a questa sopraffazione, all’assassinio di un poeta
omosessuale?”. Il Duca riproponeva antiche domande.

       “Qual è?”.
       “Come qual è! Parli e parli e non sai immaginare un gesto sim-
bolico di protesta? Noi andremo a Sevilla in Paseo de Colon vestiti da bu-
licci a fare mossette davanti ai carbineros in nome di Garcia Lorca e di
tutti i bulicci, contro il bestiale potere! Che ci arrestino! La vedremo! Con
noi ci saranno anche Paco con la racchetta da tennis a mò di cetra e Sole
che ballerà danze andaluse. Andremo ben oltre l’ignoranza torinese che
ci ha impedito la rappresentazione al Gobetti. Sono sicuro che il pro-
fessore piccolino ci approverebbe”.
       “Il guaio è che queste cose le dicevi in Università anche allora e ti
hanno subito inquadrato come uno spagnolo dissidente. Uscì qualcosa
anche sui giornali e voilà eccoti il Duca antifranchista. Almeno ti sei fatto
un merito agli occhi di Sole e Paco. Passerai alla storia. Hai letto qual-
cosa di Lorca di recente?”
       “No... e allora? Sarà una buona occasione per farlo! Per ritrovarlo
dopo anni di oblio! Anzi, oltre a fare le mossette leggeremo suoi versi a
voce alta: grandioso!”.
       “Eran las cinco en punto de la tarde ./ Un niño trajo la bianca sá-
bana./A las cinco de la tarde...”. Archiloco recitava i versi di Lorca in spa-
gnolo.
       “Formidabile! Veramente formidabile! Non finisci mai di stu-
pirmi! Espugneremo la Spagna franchista recitando versi... Sevilla ci de-
dicherà una piazza. Siamo ancora in tempo!”. Il Duca non aveva dubbi.

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