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CAPITOLO NONO
Madama Gina abitava da un po’ di tempo con Archiloco in un ap-
partamento, acquistato a Genova dalle parti di Castelletto, dopo la ven-
dita della casa di zia Pallina in Albaro. Archiloco era sempre in giro per
lavoro e a Genova ci stava poco. Era sempre per alberghi in giro nelle ca-
pitali d’Europa.
Una domenica, che non aveva impegni, decise di starsene in casa.
Nel pomeriggio, Gina venne raggiunta dalla telefonata di un parente.
Totò era stato ricoverato d’urgenza in ospedale per un infarto.
Partirono subito in auto, dopo aver avvertito il Duca, che li
avrebbe raggiunti il giorno dopo. Durante il viaggio, Archiloco cercava
di tenere su la Gina che era molto abbacchiata: “Vedrai che si riprenderà
è una pellaccia…”.
“Ultimamente era molto giù anche se scherzava sempre. Mi i son tant
fòrt coma na rol mi ripeteva spesso. Si vede che se la sentiva, era per farsi co-
raggio. L’altro ieri al telefono mi ha detto che gli sarebbe piaciuto fare una rim-
patriata. Mi parlava sempre di voi”. La Gina era affranta.
“Vi sentivate spesso al telefono?”.
“Sì, io parlo sempre con tutti: Totò, Gianna, Zuccherino, il Duca,
quando riesco a trovarlo. Anche Totò, ogni tanto, sente Zuccherino, la sua
passione. Na fija bela parèj ëd n’àngel ripete sempre quando me ne parla”.
“Zuccherino… hai sue notizie recenti?”.
“Sì, l’ho sentita ieri”.
“Che fa?”.
“È molto impegnata nel sociale, beneficenza. Aiuta le parrocchie.
Tiene anche lezioni in un doposcuola popolare dalle parti di Borgo San
Paolo. È veramente un angelo”.
“E il marito che dice di queste propensioni sociali?”.
“L’asseconda molto… le sta vicino… lei non ha potuto avere bam-
bini, ha passato dei periodi di depressione…”.
“Non ha potuto avere bambini?”.
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