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IL VIAGGIO SUL TRENO
Non si sapeva quale destinazione avevamo ma il viaggio su quel treno che ci
avrebbe portati al campo di concentramento è I'esperienza più allucinante e
terribile che ad un uomo possa capitare.Siamo stati sistemati in vagoni carce-
rari, insieme agli italiani ci sono anche tedeschi, rumeni e altri, in tutto 80 o
90 uomini.
Ogni vagone è composto da tanti scomparti chiusi da porte col lucchetto, ed il
comidoio di lato, dentro ad ogni scomparto ci sono due panche basse e altre
due sollevate a metà, e altre due in alto, in ogni scomparto sono sistemati dodi-
ci uomini, quattro sopra, quattro sotto e altri quattro ancora sotto, non si può
mai stare sdraiati perché non c'è spazio per poterlo fare.
Siamo stipati in fretta e furia come animali dentro a quei vagoni, siamo un po'
frastornati, ma infine il treno parte.
Il primo pasto sul treno è stato un pezzetto di una specie di salsiccia e un
pezzo di pane nero.
Il secondo giorno le guardie distribuiscono il rancio in questo modo: tiravano
su da un barile un'arringa salata senza lavarla, la tagliano in quattro pezzi,uno
per ciascuno e aggiungono un pezzo di pane nero duro come una pietra, e
mezzo bicchiere d'acqua a testa.
Lo stesso il giorno successivo e gli altri giorni. Dopo qualche giorno in cui si
continuava con lo stesso cibo, il treno è diventato un inferno, nessuno mangia-
va più I'arringa, chi grida, chi piange, chi si lamenta, qualcuno riusciva a man-
giare solo il pezzo di pane e 1l mezzo bicchiere d'acqua, altri neanche quello.
Non è la fame che ci tormenta ma la sete, la sete. Solo a parlarne, anche a
distanza di tempo sento la sete che mi chiude la gola e la bocca.
Una sete che passa ogni limite di sopportazione: c'è chi ha le allucinazioni,
chi delira, si chiudono gli occhi e si vede acqua, acqua, acqua e l'acqua non
c'è, ed il delirio continua.
Il momento più terribile è quando le guardie, con malavoglia portano 1'acqua:
le vedo arrivare sulla porta, una di loro tiene il secchio e l'altra riempie un bic-
chiere col manico e dice: "due uomini" (in russo), allora il primo comincia a
bere ed è assetato da morire, e l'altro che deve bere dopo di lui ed è assetato
anche lui da morire con Ia mano tremante a gridare "basta"... "basta"...
"basta"... e cerca di prendere il bicchiere, di strapparglielo di mano, anche solo
una goccia è preziosa.
II viaggio continua, il treno attraversa campagne infinite bianche di neve, rara-
mente si attraversano paesi.
Siamo così arrivati a Stalingrado, siamo stati sette giorni fermi in stazione, in
un binario morto ;enza scendere, si poteva solo vedere dal finestrino una
distesa di neve e ghiaccio.
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