Page 34 - BOZZA 12 gennaio 1
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Era compito dei bambini arrampicarsi sugli alberi per raccogliere le foglie dei gelsi
che i piccoli insetti divoravano con avidità, facendo attenzione a non rovinare la
pianta perché potesse poi ricrescere.
Di mano in mano che i bachi si sviluppavano, venivano sistemati in una capanna fatta
con le eriche secche, dove si arrampicavano per filare il bozzolo, quando i bozzoli
avevano raggiunto la giusta dimensione e diventavano duri si staccavano dalle eriche,
si spellavano fino a quando rimaneva una pallina bianca: "erano pronti per essere
venduti”.
A Spotorno la maggior parte degli alberi di gelso era di proprietà Comunale e
pertanto si trovavano in aree pubbliche, fra queste, la piazza antistante l'hotel
Premuda che ne era interamente ricoperta e per questo nominata “Pian dei gelsi”,
ora piazza Rizzo.
Al tempo della semina dei bachi - la stagione dei “cucchetti”- il Comune di Spotorno
procedeva all'indizione di aste pubbliche, per la vendita delle foglie dei gelsi, l'asta
era ripartita in lotti di varie dimensioni, ad un prezzo stabilito, che alla fine
dell'Ottocento variava da £. 30 a £. 70.
La vendita delle foglie di gelsi costituiva, ai quei tempi, il maggior introito per il
bilancio Comunale.
Foto: asta pubblica per la vendita delle foglie di gelso del Comune – archivio storico del Comune di Spotorno.
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