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Delle fasce del Montin al massimo del loro splendore, quando ancora non erano state
            inghiottite   dalle   costruzioni,   resta   un   vivo   ricordo   di  Felice  Andrea   Rossi  a
            testimonianza di una vita d'altri tempi:
            “La  collinetta  che  del  “Montin”  era fino  agli   anni   '50   coltivata  a  mandorle
            (gianchette) e pere (pegulette) per cui in primavera, quando tutti gli alberi erano
            in fiore si presentava completamente bianca, lucente al sole, ed emanava un
            profumo dolce e inebriante che si espandeva nell'atmosfera. Uno spettacolo della
            natura che oggi non riusciamo neanche ad immaginare.”

            Verso la fine degli anni '80 gran parte dell'area del Montin e quello che rimaneva della
            Marteggiana furono inserite in un piano di edilizia economico popolare ai sensi della
            Legge n.167 del 1962, per l'edificazione del complesso “Sole e Mare”.
            L'Opera Pia Siccardi, non avendo avuto alcun ristoro dalla perdita di un terreno così
            importante, fu costretta ad intraprendere un'azione giudiziaria contro il Comune di
            Spotorno, come da atto di citazione al Tribunale in data 8/10/1990, cui seguì un lungo
            contenzioso. La vertenza si concluse con la sentenza della Corte d'Appello di Genova
            che, riconosciute le ragioni dell'Opera Pia Siccardi stabilì un risarcimento a suo
            favore   pari   a   £.820.000.000,   corrispondente   all'indennità   di   espropriazione,
            occupazione, rivalutazione monetaria e interessi legali per il danno subito.























            Il Consiglio dell'Opera Pia Siccardi con delibera n. 55 del 13/3/95 con la Presidenza
            di Livia Basadonne, ed il Consiglio Comunale con deliberazione n. 41 del 13/3/1995,
            approvarono la “cessione volontaria a causa di espropriazione dell'area del Montin”.
            L'operazione   si concluse  con  la  stipula dell'atto a rogito del Segretario Comunale
            Anna Vera Cappella, in data 19/01/1996 n. 1500.
            La somma incamerata da Opera Pia fu impiegata per la realizzazione della prima
            parte dell'ampliamento della Casa di Riposo.
            La   parte   delle   fasce   non   interessate   dalla   lottizzazione   rimasero   a   destinazione
            agricola e suddivise in piccoli appezzamenti, tuttora dati in affitto a privati cittadini,
            che le coltivano per uso familiare.


            Foto: la ex casa colonica e le rimanenti fasce  del Montino
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