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vuto raccontare agli zii per riuscire a correre qui dopo la Messa. Quante
bugie… la bicicletta me l’ha prestata la Gina”.
“La camera d’aria della bicicletta poveretta un colpo si sparò e l’amico
copertone dalla disperazione s’afflosciò”. Totò un po’ alticcio, in piedi so-
pra ad una panchina, avendo sentito parlare della bicicletta della Gina,
declamava, con un orrendo accento piemontese, versi futuristi imparati
in Riviera.
Il Duca e Gianna giravano in tondo su di un tandem recuperato
chissà dove. Forse lo avevano fregato al circolo del tennis.
Uno dei clienti di Totò portò della pizza fredda e della birra. Gli
altri si misero a orinare nel Po. Il Traversa urlava: “Traversiamo che io pi-
scio più lontano di tutti?”.
“Zuccherino, pensa se ci vedessero i nostri genitori”, urlò Gianna
mentre pedalava in direzione del baretto per fare rifornimento di panini
e bevande. Il Duca era in principe di Galles e si era messo le mollette per
non fare andare i calzoni nella catena. Aveva classe anche in tandem.
“Bisogna fermare il tempoooo… datemi una bacchetta magica-
aaa”, urlò Zuccherino rispondendo a Gianna.
Archiloco e Zuccherino rientrarono in centro in bicicletta. Lui pe-
dalava e lei stava seduta sul manubrio. Il Duca e Gianna li precedevano
sul tandem. Raggiunsero le Porte Palatine. Era uno dei loro posti. Si se-
devano fra le erbacce e parlavano del mondo.
Il giorno dopo, Archiloco stava trattando una lambretta con un com-
pagno di Università. Voleva fare una sorpresa a Zuccherino. Era un po’ mal-
concia ma funzionava ancora. “La vuoi provare?”, gli fece l’amico.
Salì alla guida e cominciò a girare per le vie vicine all’Università
con l’amico seduto sul sellino posteriore. Arrivarono sino al negozio di
Totò dove c’era anche il Duca. Cominciò il gran consulto. Il Duca trat-
tava sul prezzo. Totò commentava la vetustà della lambretta: “È una moto
d’epoca… tutta scassata… è un rottame del Balon. Vuoi fare salire Zuc-
cherino su questo cesso?”.
“Ma quale cesso! Funziona perfettamente, non perde un colpo!”,
il proprietario non voleva che si svalutasse la sua moto.
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