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“Tati, la zia Pallina, la collanina di velluto, tutto ha congiurato contro
di me… e io scemo che le ho raccontato delle tue doti di scrittore…”.

       “Mentre ballavamo, Zuccherino mi ha detto che eravate solo amici…”.
       “Certo che eravamo amici! L’avevo presa alla larga, non volevo sem-
brarle un assatanato…”.
       “Cosa sento! Tu che la prendi alla larga!”.
       “È stata l’unica volta e me ne sono pentito… magari se l’avessi av-
vinghiata… chissà! E dopo il ballo che avete fatto?”.
       “L’ho accompagnata a casa. Lungo la strada, ci siamo fermati a gio-
care con dei gattini. L’ho salutata all’ingresso del giardino della villa e sono
stato ad osservarla mentre saliva le scale. Ad un tratto, è apparsa da una
finestra e mi ha fatto cenno di aspettare. È scesa con un pacchetto con-
tenente della carne. Mi ha detto di portarla ai gattini. Mi ha dato un ba-
cio sulla guancia e accarezzandomi i capelli, con un gesto come quello
che aveva fatto prima con i gattini, mi ha detto che mi avrebbe rivisto
volentieri alla spiaggia a patto che avessi cantato una canzone anche a lei.
Sono rientrato a casa sospeso nell’aria, come in una commedia musicale.
Il giorno dopo l’ho portata all’isola in barca a vela”.
       “Nella commedia musicale, hai usato come nido d’amore il mio
storico beccaccino?”, il Duca era curioso.
       “No, ho preso un flying junior alla Lega navale. Mentre si im-
barcava, mi ha detto che si stava avverando un suo desidero. Era il giorno
dopo San Lorenzo e c’era un buon vento da ponente. Al largo, nel-
l’emozione del momento, ho perso il controllo della barca ed abbiamo
scuffiato. Lei mi ha aiutato a raddrizzare lo scafo. Nella foga della ma-
novra, le si è slacciato il reggiseno del bikini. L’ho recuperato e l’ho aiu-
tata e rimetterselo. Era imbarazzatissima e continuava a ripetermi di non
guardare. Io però ho guardato: due seni piccoli con capezzoli imperti-
nenti. Avrei voluto toccarli ma non ho osato. L’ho baciata e lei mi ha
stretto forte. Quando siamo rientrati mi ha chiesto: ma perché ti chia-
mano Archiloco? Le ho raccontato la storia del nome e lei non la finiva
più con le domande: Ma ti si addice? Andrò a cercare notizie su questo
poeta. Sei sicuro di avermi raccontato tutto? E io a spiegarle che era stata

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