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Prologo





          “Ma bella più di tutte l’Isola Non-Trovata: … E’ l’isola fatata
        che   scivola   sui   mari;   talora   i  naviganti   la   vedono   vicina…”,
        Gozzano,  Gozzano,   pensava.  Torino  per   lui   era   Gozzano.  Era
        l’Isola Non-Trovata e in quell’isola fatata, soffusa di mistero, che
        scivolava sui mari, si nascondeva ancora lei, nei suoi consigli
        d’amministrazione, nelle sue fondazioni, ne era sicuro. Quante
        volte l’aveva vista vicina… e poi lontana… sempre più lontana.
          La stazione di Porta Nuova non era più quella che ricordava:
        decadente, malinconica, struggente. Ora c’erano negozi, vetrine
        scintillanti, bar ultramoderni, gazebo d’ogni sorta, insegne scritte
        in inglese. Ragazze che t’inseguivano: “Qual è l’ultimo libro che
        ha   letto?   Deve   cambiare   il   computer?   Com’è   messo   con   il
        telefono? Conosce tutte le possibilità di risparmio?”.
          Sembrava che da lì i treni passassero quasi per caso, forse a
        testimoniare   l’ottocento.   Le   torrette   di   vetro   e   d’acciaio   degli
        ascensori della metropolitana, i parcheggi sotterranei, indicavano il
        nuovo, le recenti grandi opere.
          Ma, appena fuori della stazione, Torino era sempre Torino. C’era
        l’albergo dove si era tolto la vita il grande scrittore; c’erano i
        giardini all’italiana, nel senso degli addobbi di cartacce, lattine,
        cacche di cani. Più in là, la Via Roma e ancora più avanti le due
        fontane che gettavano acqua: il Po e la Dora. Che bella donna era
        la Dora, con quei fianchi, quel seno. Una donna austera, d’altri
        tempi, quasi una dea. Si aveva voglia di toccarlo quel marmo.
          La Dora che si gettava nel Po e se ne fuggiva via. Eppure, era
        sempre lì a scrutare, con il suo sguardo severo, la varia umanità
        che le passava davanti.
          E   quel   Po   a   volte   così   amico,   a   volte   così   chiuso,   quasi   a
        nascondere qualcosa.



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