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Furono   fermati   in   molti   e   condotti   in   questura   per
        l’identificazione. I feriti, tra i quali l’uomo senza età, furono fatti
        salire su un furgone e condotti al pronto soccorso.
          L’uomo   senza   età   guardava   quei   ragazzi.   Una   domanda   gli
        frullava in testa: “Che giovinezza staranno vivendo?”.





          “Per favore, faccia un bel giro, tanto c’è tempo…”, una donna
        elegante, senza età, si era rivolta all’autista indicando con un dito
        la direzione da percorrere che era opposta al luogo che voleva
        raggiungere. Un luogo dell’anima che lei, che per tutta la vita non
        si era quasi mai mossa da Torino, aveva osservato solo da lontano.
        A volte, dall’alto della Mole, in mezzo a scolaresche in gita,
        allegre,   vocianti;   o   a   turisti   stranieri   che   sparavano   con   le
        cineprese. C’era stata da giovane, in quel luogo, non da sola. Ci
        andava   con   un   ragazzo   dagli   occhi   vivaci.   Si   sedevano   sulla
        scalinata e parlavano del mondo. Da sola, non c’era più tornata:
        sarebbe  stato  solo  evocare  malinconia.  Non  si   era  più  voltata
        indietro. Aveva vissuto guardando in avanti, sempre in avanti.
          Si recava ad un appuntamento, ma era in anticipo: “L’ora antica
        torinese…   l’ora   vera   di   Torino”   era   il   tramonto,   che   faceva
        “ardere l’Alpi tra le nubi accese”. Ora le nubi erano ancora così
        candide.
          Che   idea   quell’appuntamento!   Aveva   disdetto   un   consiglio
        d’amministrazione   importante   per   recarsi   in   quel   luogo   senza
        neppure avere la certezza di ritrovare l’unica persona verso cui
        aveva   ancora   delle   curiosità,   delle   parole   non   dette.   Un
        appuntamento organizzato da amici degli amici, in un turbinio di
        telefonate. Le batteva il cuore: chi lo avrebbe mai detto! Per cosa
        poi. Quell’incontro, salvo un imprevedibile miracolo, si sarebbe
        trasformato in un’altra discussione senza fine. Alla sua veneranda
        età, passi litigare in un consiglio d’amministrazione, ma farlo in un



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