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Capitolo Primo
Un ragazzo, dagli occhi vivaci, uscendo di casa aveva visto gli
spazzini comunali che raccoglievano le castagne d’India che
maturavano sugli alberi del viale dove si trovava la sua abitazione.
Le utilizzavano per ricavarne del sapone, almeno così si diceva. Ne
raccolse una e se la mise in tasca. Era un autunno così strano, gli
sembrava fossero giorni fuori del tempo.
In quel momento, passò una grande auto nera guidata da un
autista con tanto di berretto. Seduta dietro, accanto ad una signora,
c’era una ragazza bionda che lo osservava. L’auto rallentò perché
il camion degli spazzini stava facendo manovra. Lui le sorrise,
l’aveva riconosciuta. Era una sua compagna di classe del liceo-
ginnasio dove si era iscritto da poco. Lei gli contraccambiò il
sorriso. Com’era bella! Aveva delle meravigliose fossette sulle
guance. Sempre vestita a puntino, spandeva un profumo delicato,
appena percettibile, come non n’aveva mai odorato prima.
Se ne stava lì a guardarla con le mani in tasca senza sapere cosa
fare. La presenza della signora seduta accanto a lei, probabilmente
la madre, l’aveva bloccato un po’. La macchina riprese la corsa e
lei lo salutò agitando una mano. Lui fece un inchino tenendo
sempre le mani in tasca.
“Che salame!”, pensò: “Potevo salutarla anche io con la mano…
domani a scuola mi scuserò… avrà pensato che sia timido”.
“Chi è quel ragazzo?”, fece la signora sull’auto rivolgendosi alla
figlia.“E’ un mio compagno di classe, il nipote del chirurgo che ha
operato la zia…”.La signora stava leggendo La Stampa: “-Gli ebrei
finalmente al lavoro. Un primo contingente è stato avviato a lavori
di manovalanza in Municipio-”. Pensava a voce alta: “ Povera
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