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“Lui mi recita poesie di Gozzano… io gli suono musica di
Ciaikovski…”.
“Mi prendi in giro?”.
“E tu che ci fai con quel fascinoso bagnino disoccupato e un po’
attempato che ti offre il surrogato di caffé e il vino di sua
produzione?”.
“Ascoltiamo la radio… notizie della guerra… di Torino…”.
Le “serate alla radio” della zia avevano acceso la fantasia dei due
ragazzi e del loro amico Cola, che aveva architettato uno scherzo
“radiofonico”.
D’accordo con il bagnino, aveva installato nella cucina, vicino
alla radio, delle casse con un rudimentale microfono e un
grammofono. Il bagnino e la zia, di solito, ascoltavano la radio
standosene seduti in una saletta.
Quella sera, dopo il surrogato di caffé ed un bicchiere di
nostralino, il bagnino andò in cucina a far finta di accendere la
radio. Cola attaccò mettendo sul piatto del grammofono il disco
con la canzone Silenzioso slow: “Abbassa la tua radio per
favor…”. I due ragazzi erano nascosti sotto il tavolo della cucina.
“Questa sera la radio è disturbata, gracchia…”, il bagnino
fingeva di sintonizzare il canale girando la manopola.
Cola soffiava e fischiava sul microfono. Poi, si mise a strillare:
“Ultime notizie della sera! Il Duce ha parlato alle camice nere. Gli
imperativi categorici, ha detto, sono questi: onore alle donne
fattrici, alle concubine, alle meretrici, alle donne ammaliatrici. I
maschi fascisti siano all’altezza di queste eroiche italiane. Letto e
moschetto! Fascista perfetto! Galera e confino alle verginelle e ai
rammolliti antifascisti, a chi s’imbosca sotto le gonne della
mamma. Ai casini! Ai casini! Patria e mussa! Questa, sono sicuro,
è la volontà del popolo italiano!”.
“Oh, che orrore! Questi fascisti non hanno più limiti! Ma è mai
possibile? Non credo alle mie orecchie… mussa cosa significa?”.
La zia era indignata.
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