Page 80 - pag1-90
P. 80
il verso sbagliato. Ho detto che stavo correndo per raggiungerti:
una confessione. A proposito: cosa hai fatto, quando non mi hai
visto arrivare?”.
“E chi c’è andato all’appuntamento, questi stronzi mi hanno rotto
il naso”, il signore senza età guardava i ragazzi con i bozzi sulla
fronte.
“Veramente sono stati loro… io ero dalla sua parte…”, uno dei
tre ragazzi aveva precisato.
“E’ stato lui a mettersi in mezzo… noi non volevamo certo
colpire un vecchio”, un altro ragazzo precisava.
“Un vecchio? Brutto scemo di un razzista!”, l’uomo senza età
urlava e la situazione rischiava di precipitare.
“Fermi! Adesso vi fate medicare e poi facciamo i conti… di
casino oggi n’avete fatto abbastanza! E poi lei alla sua età! Un po’
di buon senso. Intanto, mi dia le sue generalità”, un poliziotto era
intervenuto per calmare gli animi ottenendo l’effetto opposto.
“Sono un materialista storico, orgogliosamente comunista,
inopinatamente gozzaniano, direbbe un grande poeta, mio amico.
Buon senso? Quelli come me di buon senso ne hanno avuto fin
troppo! E’ tutta la vita che abbiamo avuto buon senso ed ecco
come siamo finiti: in un troiaio che dovrebbe essere un pronto
soccorso! E voi che invece di ribellarvi a queste cose, al lavoro
precario, allo sfruttamento, ve la prendete con chi sta peggio, con
dei poveracci d’immigrati cui i vostri capi merdosi attribuiscono
tutte le colpe del mondo!”, il signore senza età fissava i due ragazzi
che se ne stavano in silenzio.
“Bravo! Ha ragione! Questo pronto soccorso è uno schifo! Sono
qui da due ore, su questa barella scassata e nessuno mi ha ancora
guardato!”, un signore si era messo ad urlare per dare man forte a
quello stravagante uomo con il naso rotto.
Molti gli vennero dietro: “Andiamo tutti a protestare dal
direttore! Quelli che possono camminare vengano con me!”, una
donna di mezza età aveva preso in mano la situazione.
80