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Superato   il   trauma   della   guerra   il   fondo   tornò   ben   presto   nel   pieno   della   sua
            produttività, si riscontra infatti nella media della produzione dal 1951 al 1956 un
            incasso per la quota parte  relativa alla vendita di frutta e vino di £. 229.000 per Beiso
            Maria e di £. 386.000 per Noceto Francesco.
            Nel 1957 furono ancora implementate le colture, con il passaggio della Colonia al
            nuovo Ente furono infatti fornite circa 50 nuove piantine di albicocchi e altrettanti
            viti, oltre che 60 pali, 10 kg di filo di ferro e 25 kg di zolfo.





























            Ben presto cominciò l'alienazione dei terreni delle Baxie: nel 1953, con delibera n.
            114 il Comitato dell'ECA, trovandosi nella necessità impellente di fare lavori di
            restauro al fabbricato in via Serra Colonia “Casa del Bimbo”, vendette mediante asta
            pubblica un lotto in località Baxie per la costruzione di un'abitazione civile, (la casa
            dei ferrovieri).
            Nel 1957 furono dati in affitto duemila metri di terreno all'Azienda Autonoma di
            Soggiorno, Presidente Giovanni Bono per uso di un vivaio serra, ad un canone
            iniziale di £. 100.000 annuo; la concessione fu rinnovata nel 1967 e mantenuta fino
            agli anni '70.
            Altri appezzamenti furono venduti in quegli anni: nel 1957 un terreno alla Gestione
            INA CASA, un altro nel 1965 confinante con la via Antico Ospedale, un altro ancora
            ceduto al Comune di Spotorno.

            Non   a   caso   il   geom.   Canepa   nella   perizia   di   cui   all'inventario   Siccardi,   così
            descrisse il fondo Baxie:“...terreni delimitati dalle vie Verdi, Via Antico Ospedale,
            Santa Caterina....fondo compatto, argilloso quasi tutto piano posizione ottima al
            riparo dei venti, coltura ortaggi ed arborea, irriguo di notevole pregio ai fini
            edificatori per l'ottima posizione e la vicinanza al centro urbano...”.

            Foto: il ponticello che permetteva il passaggio diretto dalla casa colonica al fondo, dalla scaletta in mattoni che attraversa
            via Antico Ospedale.
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