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Il fondo delle Rive era dotato di una casa
colonica, ancora oggi esistente, ma non più
abitabile, sulla quale il Ministero per le
Attività e i Beni culturali - Soprintendenza
della Liguria, con decreto n. 55/12 del
24/07/2012 ha posto il vincolo di cui al
D.Lgs. 22/1/2004.” dichiarandola “bene di
interesse culturale”.
Si legge nella relazione storico artistica
redatta dall'architetto Alberto Parodi
allegata al suddetto decreto:
“... La tecnica costruttiva impiegata è quella
tipica della tradizione locale: muratura in
pietrame, orizzontamenti tra il primo e secondo
piano costituiti da volte a padiglione in laterizi,
mentre quelli a livelli superiori sono costituiti da
struttura lignea, in alcuni ambienti celata da
volte in canniccio...anche l'esterno rispecchia la
natura rurale della costruzione, con estrema semplicità compositiva: le bucature sul prospetto
principale sono disposte su tre assi verticali; su quello mediano è collocato il portoncino
d'ingresso ad arco, impreziosito (unico elemento di una certa ricercatezza formale) da una
cornice in marmo bianco... l'immobile in oggetto, la cui costruzione risale alla fine del XIX
secolo, rappresenta una interessante testimonianza della tradizione costruttiva rurale locale...”
Nel 1957 il Colono Cerisola Pellegro, anziano e malato, lasciò questo fondo con
grande rammarico, come appare dalla struggente lettera con la quale comunicò
all'Opera Pia tale decisione:
Foto in alto: la vecchia casa delle Rive.
Foto in basso: stralcio della lettera di Cerisola Pellegro.
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