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Nell'anno 1959, La produzione di frutta di questo fondo, così come risulta dagli atti
d'archivio costituiti dalle ricevute dei grossisti, è pari a Kg 2.482 di albicocche, kg 274 di
pere e kg 115 di mandorle.
Le mandorle di lì a poco scomparvero del tutto, e le pere si ridussero pressoché al
consumo famigliare, mentre la produzione di albicocche aumentò considerevolmente: il
raccolto dell'annata 1962 fu di Kg 4.493 per un valore di £. 382.840 - prezzo medio al kg
£. 85,20 - di cui al colono andava la metà: £. 42,5 al kg.
La produzione di vino da circa lt. 750 quale media annua nel decennio dal 1950 al 1960,
passò a lt. 1.800 sempre quale media annua, e così restò fino alla fine degli anni '70.
Fino agli anni '70 la produzione di frutta continuò ad aumentare, come del resto in
tutto Spotorno; in seguito si ridimensionò rapidamente, rimanendo comunque di buon
livello fino al 1980, quando il ricavato delle vendita annua si aggirava, per la quota
parte, tra le 500.000 e le 750.000 lire.
Il fondo delle Rive fu gradatamente abbandonato dopo la scomparsa dei coloni, solo
la ex-casa colonica continuò ad essere abitata a prezzo di mercato.
Negli anni 2000 il terreno fu inserito in un progetto di lottizzazione per l'edilizia
privata, ipotizzando la costruzione di alloggi da immettere sul mercato con affitto
calmierato e per particolari tipologie di soggetti, ma la proposta non ebbe seguito.
Attualmente è in corso di elaborazione una nuova proposta di utilizzo delle aree per
l'edilizia convenzionata e la vendita della vecchia casa colonica; è stata inoltre portata
a termine la vendita della casa di abitazione per un importo di Euro 333.000 che
saranno utilizzati per le spese urgenti del rifacimento dell'impianto di riscaldamento e
climatizzazione dell'ala originaria della Casa di Riposo, ed è in corso l'asta pubblica
per la vendita della vecchia casa colonica.
Foto: Leopoldo Menarello e la moglie Braganti Irene nel fondo delle Rive.
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