Page 55 - BOZZA 12 gennaio 1
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Dopo   il   ritiro   di   Cerisola
                                                                Pellegro,   subentrò   nella
                                                                conduzione di questo fondo la
                                                                famiglia   di        Menarello
                                                                Leopoldo e la moglie Braganti
                                                                Irene che - esule dalla tragedia
                                                                del   Polesine   -   si   trasferì   a
                                                                Spotorno,   dove   si   integrò
                                                                rapidamente   e   coltivò   quella
                                                                terra fino agli anni 2000.
                                                                Nell'Inventario   Siccardi    il
                                                                fondo   delle  Rive  viene  così
                                                                descritto:“seminativo arborato,
            …nel piano il terreno è sciolto, sabbioso, ghiaioso, nei terrazzamenti è compatto
            ...irrigazione tramite acquedotto agricolo con tubi in ferro e un pozzo nel terreno...
            oltre a piccolo fabbricato in muratura ad uso abitazione, abbisogna di riparazioni...”.


            Nello stesso anno, con il passaggio dei contratti agricoli all'Ente, furono censiti in
            questo fondo con un'estensione di mq 50.000:
              n. 318 piante di albicocchi, n. 1.281 piante di viti, n. 17 peschi e n. 7 peri, ml 253 di
            tubazioni per irrigazione e n. 5 saracinesche, n. 1 macchina per verderame, n. 2 baracche.
            A questi si aggiunse un'ulteriore fornitura di n. 14 piantine di albicocchi, 10 kg di solfato
            di rame, 10 kg di zolfo, oltre che un contributo di £. 156.000 per manutenzione della casa
            colonica e £. 2.500 per  pane, focaccia, stoccafisso per la vendemmia e svinatura.

            La vecchia casa colonica delle  Rive
            col passare del tempo presentava gravi
            problemi   sia   strutturali   che   di
            abitabilità, oltre che la mancanza dei
            servizi igienici; l'Opera Pia Siccardi,
            presieduto   da   Michele   Calvi,   con
            delibera n. 54 del 9 luglio 1964 decise
            di   costruire   una   nuova   abitazione
            “...più   consona   alle   esigenze   della
            famiglia dei Coloni, nel rispetto delle
            norme   di   igiene   e   decoro   che
            l'evolversi della società imponeva”.
            Il progetto fu utilizzato anche per la costruzione di identica abitazione in località
            Coreallo, che ne era sprovvista, al fine di migliorare la vita dei Coloni.
            La spesa prevista per la realizzazione delle due case fu di £ 6.700.000 ciascuna, di cui
            il 38% a carico dello Stato previsto dalla L. n. 464 del 1961 art. 8 “legge sul piano
            verde” e  il restante 62% a carico dell'Ente. A seguito di questa operazione tutti i
            fondi dell'Opera Pia furono dotati di casa colonica.

            Foto sopra: la casa colonica originale
            Foto sotto: la nuova casa colonica delle Rive.
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