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IL FONDO DELLE RIVE


            Il fondo detto  “Rive”,  situato a est del torrente Crovetto, faceva parte del nucleo
            originario delle proprietà Siccadi; su questo terreno Giovanni Battista Siccardi  già
            dalla   metà   '800,   sperimentò   nuove   coltivazioni,   sistemando   il   terreno   a   fasce,
            impiantando vigna, alberi da frutto e carciofi.
            Il fondo venne dato a mezzadria a  Cerisola Pellegro,  zio di Cerisola Giuseppe il
            Fattore, che visse e lavorò in questa terra per circa 60 anni, insieme alla moglie
            Noceto Maria Teresa, dedicando ad essa tutte le sue forze con amore e dedizione, per
            quel senso del “dovere” che contraddistingueva i contadini d'un tempo.

            Dalle registrazioni dell'Ente, risulta per questo fondo nel 1949, una produzione di frutta
            e vino, stimata per la quota parte in un valore complessivo di £. 7.240.   Negli anni
            successivi ci fu un notevole incremento tanto che la media complessiva annua relativa
            agli anni dal 1951 al 1956,  registrò un  introito per la quota parte  di £. 172.013.
























            Sul fondo delle  Rive  era presente un pozzo di 2 metri di diametro e 8 metri di
            profondità, oltre che una piccola sorgente da cui si poteva attingere per le necessità
            del caso; il pozzo fu dotato di una “noria”, un sistema di sollevamento con secchi o
            recipienti agganciati ad una carrucola azionata da forza animale, di solito asini o muli.
            Con il graduale ammodernamento degli impianti, gli animali da soma furono sostituiti
            da autoclavi, questo permise di agevolare l'utilizzo dell'acqua per irrigazione.
            Con delibera n. 11 del 1960, l'Ente  decise l'acquisto  di un “gruppo motopompa
            Lombardini” motore HP per un importo di £ 165.000 ad uso di questa Colonia .

            Anche le calamità naturali colpirono queste terre: nel novembre 1951 la piena del
            fiume Crovetto tracimò l'alveo, asportando il muro di sostegno e inondò il terreno. A
            parziale   ristoro   del   danno   subito,   il   Ministero   dell'Agricoltura   e   delle   Foreste
            concesse un contributo di £. 35.000, pari al 50% della spesa prevista “per il ripristino
            di ml. 15 x 5 di muro a difesa del torrente”, corrispondente alle spese di manodopera
            per n. 81 giornate lavorative di operai alla paga giornaliera di £. 864.
            Foto: la noria per il prelevamento dell'acqua in profondità.
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