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Nel 1969 la famiglia di Toso Felice e Basadonne
Ines, già coloni dell'Opera Pia Siccardi alla
Collina, si trasferì nel fondo di Coreallo, dopo il
ritiro della famiglia Delfino.
Con l'evolversi della Società anche le colture
furono adattate alle richieste dei mercati,
scomparve per prima la vigna - sia per la
malattia delle piante che per la chiusura della
cantina di via Mazzini - e un'agricoltura
intensiva prese il posto di quella tradizionale.
La costruzione di una serra in vetro e un tunnel
permisero di ampliare il periodo di lavorazione
all'intero arco dell'anno, e la coltivazione mista
di ortaggi e fiori.
Questo è l'unico fondo in cui al momento è vigente un contratto agrario, condotto
dagli eredi di Toso Felice, a cui ha trasmesso la passione per questo mestiere, che
non è solo un lavoro, ma amore per la terra e i suoi frutti.
- la terza terra detta “COREALLO DI SOTTO”, confinante con la seconda, era di
dimensioni più piccole, anch'essa coltivata a frutta e ortaggi, fu condotta dalla
famiglia dei F.lli Ferrando, che ne condivise il passaggio dai Marchesi Serra alla
famiglia Siccardi e, dopo l'alternarsi di diversi affittuari, subì profonde
trasformazioni.
Fu oggetto infatti di esproprio da parte del Comune di Spotorno in attuazione di un
“piano di zona 167” per la costruzione di case di edilizia economico popolare.
L'intervento, approvato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione dell'
Opera Pia Siccardi n. 10 del 1994, con la Presidenza di Andrea Saccarello, prevedeva
la cessione di mq. 900 al prezzo convenuto di £. 35.000.000, poi formalizzato con
atto del Segretario Comunale Anna Vera Cappelli n. 1499 del 29/12/95.
Resta il ricordo del profumo dolce e intenso degli albicocchi e dei peschi in fiore in
cui si era avvolti come un abbraccio all'uscita del sottopasso della ferrovia, ai primi
di marzo.
Foto sopra: Toso Felice e la moglie in campagna
Foto sotto: la serra e il tunnel per le coltivazioni invernali.
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