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I terreni della Serra costituivano un' importante colonia agricola che dalla base del
Siaggia e dei Giunchetti lambiva la sponda ovest del rio foce e si estendeva fino alla
Via Aurelia ed era attraversata dalla linea ferroviaria.
L'area interamente pianeggiante, era suddivisa in diversi poderi da mura di cinta ed
era coltivata da altrettanti Coloni; fra questi Damonte Antonio (1847-1905)
capostipite di una famiglia che rimase in questo fondo per quasi un secolo: prima con
i Marchesi Serra, per passare poi alla famiglia Siccardi infine all'Opera Pia Siccardi.
La stima Marchesi Serra così descrive questo fondo a fine Ottocento:
“...terra vignata e olivata, con una produzione annuale stimata di: n. 39 quintali di vino a
£. 8 al litro, n. 60 quintali di pesche a £. 90, il seminativo e fichi e altra frutta a £. 164, a cui
va aggiunto lo stallaggio e terratico...oltre che gli alberi di gelso ed il canneto, coltivati
anche nei terreni confinanti denominati “giunchetti” e “foce” per un reddito
complessivo di £. 8.760...”
Quasi tutti i figli di Damonte Antonio proseguirono l'attività agricola, sia Damonte
Tomaso e Caterina Gaggero (1° moglie) e Teresa Pastorino (2° moglie) che ebbero
sette figli, sia Damonte Giuseppe e Livia Gaggero che ebbero nove figli.
I discendenti rimasero in
queste terre fino agli anni
'70, per poi abbandonarle
gradualmente, a seguito
delle trasformazioni
edilizie e, debitamente
indennizzati si dedicarono
ad altre attività.
Foto: la famiglia di Damonte
Tomas:, Pastorino Teresa, Damonte
Gina, Giobatta, Antonio, Cesare,
Andrea, Margherita, Maria.
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