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Capitolo Sesto






          Dopo   anni   contrassegnati   per   lui   da   delusioni   politiche
        inversamente proporzionali ai successi professionali, e per lei da
        grandi risultati ottenuti come imprenditrice, l’uomo e la donna
        senza età si ritrovarono a Venezia.
          Un incontro casuale alla Mostra del Cinema, organizzata dalla
        Biennale.
          “Chi si vede! Sei ancora in circolazione? Ti hanno bollato come
        un cattivo maestro… posso fidarmi? Sei mica pedinato?”, se la
        rideva e pensava: “Sempre lo stesso… con quegli occhi…”.
          “Solo perché sostengo che questo sistema non è riformabile? Ne
        vedremo ancora delle belle… trame… servizi segreti…. tintinnar
        di sciabole ogni qualvolta si parla di riforme”.
          “Guarda chi si vede… ti ricordi di me? Di quando si andava al
        cinema?   Tu   Camerini   ed   io   Blasetti…”,   un   loro   compagno
        d’università, diventato un importante produttore cinematografico,
        era sbucato all’improvviso.
          “Ricordo che eri segretario del GUF, che ce l’avevi con gli
        ebrei”.
          “Non cambi mai! In fondo, sei rimasto sempre un bolscevico… il
        grande intellettuale… poche idee ma granitiche… sarai contento
        che hanno premiato Le mani sulla città . Le mani ce le avete voi
        dappertutto… sulle giurie poi non ne parliamo…”.
          “Tu, invece, che hai molte idee e chiarissime, le mani sai dove te
        le devi mettere?”.
          “Vi faccio una proposta: andiamo a berci un aperitivo e poi
        facciamoci  un giro… senza parlare dei massimi  sistemi…”, la
        donna senza età era intervenuta perché le cose si stavano mettendo
        male.
          “Ma voi siete insieme?”, l’uomo senza età era serio.



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